Se ricordate, noi stessi, non troppo tempo fa vi avevamo raccontato della querelle giudiziaria che vedeva contrapposti da un lato il Fisco Italiano e, dall’altro, il cantante e presentatore Luca Laurenti e sua moglie.
Il primo contestava ai secondi il mancato pagamento di alcuni tributi Irap e per questo motivo li aveva citati in giudizio. La storia salì agli onori della cronaca scandalistico-giudiziaria quando, a fine Gennaio, allo show man, eterna spalla di Paolo Bonolis, furono sequestrati ben cinque immobili nella centralissima (e alquanto costosa) area milanese di Corso Buenos Aires.
Ebbene, ieri Luca Laurenti, che aveva sempre sostenuto di non dovere allo Stato quei tributi, si è visto dare ragione e, come accade in questi casi, non solo non pagherà l’Irap contestata, ma si vedrà rimborsare anche cento cinquanta due mila euro da parte del Fisco. I fatti risalgono al periodo compreso fra il2000 e il 2004 anni per i quali Laurenti aveva chiesto ad Equitalia la restituzione dei contributi versati, ma la società si era rifiutata di dar seguito alla sua richiesta.
A voler essere precisi, in un primo grado di giudizio il conduttore si era visto dar torto anche dalla commissione tributaria provinciale. Non soddisfatto, comprensibilmente, di quella sentenza, Laurenti la aveva impugnata e portata davanti alla Commissione Tributaria della Regione Lombardia che, questa volta, ha dato ragione a lui condannando Equitalia non solo alla restituzione dei cento cinquantadue mila euro, ma persino al pagamento di altri duemila e cinquecento euro come costi del procedimento legale.
Di questa vicenda fa parte anche un altro piccolo strascico: la richiesta di danni fatta da Equitalia ad uno dei difensori di Luca Laurenti, Silvio Ceci, che aveva espresso risentimento riguardo al fatto che, a suo dire, il Fisco si accanisse contro gli onesti come il suo cliente e non contro chi evadeva in maniera sistematica e corposa.